Cos'è l'ecografia "morfologica di screening"
L’ ecografia di screening del secondo trimestre di gravidanza, chiamata anche ecografia morfologica o ecografia strutturale o ancora ecografia morfo strutturale è uno degli esami più importanti che la donna si trova ad affrontare durante il delicato periodo della gestazione. Si effettua tra le 19 e le 21 settimane perché questo è il primo momento in cui la crescita fetale permette la visualizzazione della maggior parte delle strutture anatomiche.
Nel caso in cui si presumano precocemente eventuali problemi a carico degli organi vitali del feto o per una particolare familiarità a malformazioni specifiche può essere richiesta anche una pre-morfologica, ossia una morfologica precoce che è effettuabile sin dalle 16 settimane.
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Ecografia morfostrutturale: segui l'intervento del dott. Salzillo ad Odeon Tv dove ci spiega perché è così importante e che cosa vede.
"Cosa vede" la morfologica ?
Lo studio approfondito del cuore nelle sue sezioni
L'ecografia morfologica di screenining si effettua per valutare il benessere fetale attraverso lo studio dell'anatomia, degli annessi (placenta, liquido amniotico e cordone) e della flussimetria.
In particolar modo, questo esame è un valido strumento di controllo che, se effettuato da personale altamente qualificato e competente, può consentire di togliersi qualche piccola grande curiosità (come per esempio il sesso del piccolo) e di scoprire eventuali malformazioni strutturali del feto.
Gli organi che costituiscono oggetto d’esame durante l’ecografia morfologica sono:
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la testa con le varie strutture cerebrali (teca cranica, cavo del setto pellucido, insula, plessi corioidei, ventricoli laterali, cervelletto, cisterna magna, plica nucale)
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la faccia (con esame approfondito del profilo, delle labbra, della struttura dei cristallini e della distanza che li separa l’uno dall’altro);
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la colonna vertebrale nei suoi vari distretti;
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il torace e gli organi interni studio approfondito del cuore nelle sue sezioni (4 camere, destra, sinistra, 3 vasi e posizione), polmoni;
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l'addome (le pareti e gli organi interni come stomaco, colecisti, intestino);
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l'apparato urinario (reni e vescica)
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il cordone ombelicale (analisi necessaria per assicurarsi che il feto riceva il giusto apporto nutritivo nel corso della sua vita intrauterina e la sua inserzione in addome);
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gli arti superiori ed inferiori (per verificare il corretto sviluppo degli arti e valutarne il regolare accrescimento, comprese mani e piedi).
Un esame che interessa il feto e ne analizza la conformazione a 360 gradi dunque.
Ma oltre a questo, l’esame morfologico può essere un valido strumento anche per prevenire o contrastare la comparsa di pericolose patologie che, in quest’epoca gestazionale potrebbero fare capolino.
Tra queste, ricordiamo la gestosi e la grave condizione di IUGR (scarso accrescimento intrauterino del feto).
Mentre la gestosi è una grave patologia che colpisce le donne in stato di gravidanza e di cui le cause scatenanti sono ancora pressoché sconosciute, il ritardo di crescita intrauterino può avere diverse cause (in primis genetiche, ma anche un malfunzionamento della placenta, una resistenza patologica dell'arteria ombelicale al flusso di sangue che vi passa o una resistenza a carico delle arterie uterine).
Le arterie uterine sono poste ai lati dell’inguine della donna ed assolvono all’oneroso compito d’irrorare la placenta e garantirne il corretto funzionamento.
Una resistenza a carico di queste arterie, deve quindi fungere da serio campanello d’allarme e dovrebbe essere sufficiente per richiedere una sequela di controlli più serrati (flussimetria).
Controlli che sono assolutamente necessari tanto per monitorare l’accrescimento del feto quanto per provare ad intervenire in tempo con terapie farmacologiche o addirittura, anticipando la data del parto laddove ve ne sia la necessità.
Il dott. Pier Luigi Salzillo esegue l'esame studiando l'anatomia oltre le linee guida della società italiana di ecografia ostetrica per uno studio più approfondito del benessere fetale.
Mediante tabelle di crescita è possibile poi ricavare dalla misura delle varie strutture anatomiche anche una stima del peso e della lunghezza fetale.