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Tutto quello che c’è da sapere sulla riabilitazione del pavimento pelvico

L’incontinenza urinaria è una patologia molto comune e coinvolge circa 3 milioni di donne in Italia e 200 milioni di persone in tutto il mondo.

Questa patologia rappresenta uno dei problemi di salute intimi femminili più disagevoli ed è presente, anche se in minor percentuale, anche negli uomini.

Nonostante la sua diffusione, viene definita con il termine di “malattia silenziosa”, dato che, secondo i dati epidemiologici, 5 donne su 10 non manifestano il problema al medico di fiducia o al ginecologo.

Le cause dell’incontinenza urinaria femminile

Le ragioni della comparsa di questo fenomeno hanno origine nella conformazione anatomica femminile. Alcuni fattori come la gravidanza, l’invecchiamento e il parto facilitano lo stiramento dei legamenti della vescica che, di conseguenza, perde il suo naturale sostegno.

Anche gli ormoni possono svolgere un ruolo protettivo perché favoriscono il mantenimento del tono muscolare dell’intera area pelvica: con la menopausa cala la loro produzione e quindi si assiste ad un aumento degli episodi di perdite involontarie di urina.

Solitamente si ritiene che le cause di incontinenza urinaria femminile siano strettamente correlate con l’età. In verità, qualsiasi donna potrebbe essere soggetta a piccole perdite di urina e, secondo le statistiche, in circa il 20% dei casi, questi fenomeni appaiono ancora prima dei 30 anni.

L’incontinenza urinaria, solitamente, è dovuta ad un indebolimento dei muscoli del pavimento pelvico, ma può essere causata anche da altri fattori come: ipermobilità dell’uretra, infezioni urinarie o vaginali, malattie nervose o muscolari. Inoltre, è stato dimostrato come questo fenomeno si riscontri molto più frequentemente tra le persone fumatrici o in sovrappeso.

I muscoli di questa zona, come detto in precedenza, sono i responsabili del controllo della continenza e della prestanza sessuale e i possibili effetti di questa perdita di tono muscolare, oltre all’incontinenza urinaria, possono coinvolgere anche la sfera sessuale, fino ad arrivare all’anorgasmia.

Non tutte le perdite di urina sono uguali

Esistono diverse forme di incontinenza urinaria. La più frequente è definita “da sforzo” (o incontinenza da stress), ovvero la perdita che avviene durante l’attività fisica,come per esempio il jumping jack, o i saltelli, durante i colpi di tosse o le risate improvvise o un movimento brusco.

Diversa è, invece, l’incontinenza “da urgenza”, che solitamente è preceduta da un forte desiderio di urinare e rappresenta circa il 15% dei casi.

Ricordiamo anche la cosiddetta incontinenza da “overflow” che si verifica quando la vescica non riesce a svuotarsi sufficientemente, causando delle perdite involontarie di urina.

Incontinenza urinaria: i rimedi

Per la cura dell’incontinenza urinaria si possono percorrere diverse strade, in funzione della causa e della gravità.

In primis, modificare lo stile di vita è una condizione necessaria per poter iniziare i trattamenti ed ottenere dei risultati. Per questo, è importante tenere sotto controllo il peso, abolire o ridurre l’assunzione di caffè e smettere di fumare.

In alcuni casi è indicata la pratica di esercizi mirati (esercizi di Kegel) per la riabilitazione del pavimento pelvico, in altri, invece, vengono consigliate delle terapie estrogeniche locali (soprattutto nelle donne in menopausa) o l’assunzione di farmaci specifici che riducono l’attivazione incontrollata del muscolo detrusore della vescica.

Come ultima soluzione, può essere proposta anche la chirurgia, ma solamente quando questo fenomeno continua a verificarsi anche dopo l’utilizzo delle terapie sopra elencate.

C’è da dire che non tutte le donne sono predisposte ad assumere farmaci, terapie ormonali o metodi risolutivi invasivi come, appunto, l’intervento chirurgico.

Fortunatamente, esiste un metodo innovativo, non invasivo ed efficace che favorisce la riabilitazione del pavimento pelvico e prende il nome di Pelvic Chair.

Una tecnologia capace di rivoluzionare la salute e il benessere intimo delle donne (e degli uomini) offrendo a chi soffre di incontinenza un’alternativa valida alle soluzioni tradizionali.

Terapia con la Pelvic Chair: la soluzione non invasiva per l’incontinenza urinaria

Pelvic chair è uno strumento che si basa sull’utilizzo di impulsi elettromagnetici focalizzati e che consente di raggiungere delle contrazioni sovramassimali dei muscoli pelvici.

Durante il trattamento, il paziente (uomo o donna) resta comodamente seduto sull’applicatore a poltrona, rimanendo vestito, mentre lo strumento agisce direttamente sulla riabilitazione del pavimento pelvico.

Una singola sessione di 28 minuti equivale ad oltre 12000 esercizi di Kegel effettuando contrazioni muscolari del pavimento pelvico sovramassimali, cioè più intense e profonde che, nella quotidianità non si riescono ad ottenere con l'allenamento. 

Durante la seduta il paziente percepirà la sensazione di formicolio e contrazioni dei muscoli pelvici e, senza avvertire alcun dolore o disagio, al termine, potrà riprendere immediatamente le sue attività quotidiane.

Un trattamento tipico di riabilitazione del pavimento pelvico con Pelvic Chair dura circa 30 minuti e, per ottenere dei risultati concreti, si consiglia di sottoporsi ad un numero minimo di 6 sedute, due volte a settimana. Nel caso lo si desiderasse, è comunque possibile mantenere l’allenamento pelvico con una seduta 3 volte all’anno.

La ricerca scientifica ha dimostrato che il 95% dei pazienti trattati ha riportato un miglioramento significativo della qualità della vita, il 67% dei pazienti trattati ha completamente eliminato l’uso di assorbenti igienici e i risultati sono stati mantenuti durante il follow up a sei mesi.

 

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